I Giardini Botanici di Villa Taranto sono un orto botanico situato nell’omonima villa a Pallanza, frazione di Verbania. Il giardino, aperto al pubblico dal 1952, si estende sul versante nordorientale del promontorio della Castagnola che separa i centri abitati di Pallanza e di Intra.

Per bellezza e ricchezza di specie è considerato l’arboreto di maggiore importanza in Italia.

La Storia

Nel 1931, lo scozzese Neil Boyd McEacharn, figlio di una facoltosa famiglia di armatori e appassionato di botanica, acquistò la proprietà di quella che era nota come villa “La Crocetta” fatta edificare nel 1870 dal conte Orsetti su progetto di Augusto Guidini, la proprietà nel 1900 passò alla moglie del marchese di Sant’Elia che la cedette a McEacharn.

Il capitano aveva letto l’annuncio di vendita nel 1930 mentre era in viaggio da Venezia a Londra e d’impulso decise di fermarsi a Pallanza per visionare la proprietà, già esperto di giardinaggio e botanica coltivava da tempo il sogno di allestire un giardino cone ospitasse esemplari provenienti da tutto il mondo, anche da ambienti tropicali e subtropicali, le sue proprietà in Inghilterra e Scozia, per questioni climatiche, erano inadatte alla realizzazione delle sue aspirazioni.

La villa, collocata nel punto più elevato della proprietà a circa 350 m s.l.m. e 100 metri dal livello del lago, era un edificio a tre piani con tetto mansardato ed una torretta centrale con una guglia, la circondava un giardino all’italiana con numerose statue collocate fra aiuole geometriche, la proprietà si estendeva fino alle rive del lago ma il resto del terreno era praticamente incolto.

McEacharn iniziò subito la ristrutturazione della villa che venne rinominata Villa Taranto, in memoria di un suo antenato, Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald, che aveva ricevuto da Napoleone Bonaparte il titolo di Duca di Taranto. Il giardino formale venne trasformato in un prato con una fontana centrale. Nel tempo McEacharn acquistò diversi lotti di terreno intorno alla proprietà e ampliò il parco fino all’attuale estensione di 16 ettari. La prima opera fu la costruzione del serbatoio d’acqua, collocato nel pendio sudorientale del giardino e che alimenta il complesso sistema di irrigazione. Nei lavori di sistemazione del parco fu indispensabile la collaborazione di Henry Cocker, esperto giardiniere e autore di alcuni testi sul giardinaggio che, assunto nel 1934, nell’arco di diversi decenni e con un’interruzione di sei anni durante la seconda guerra mondiale completò l’opera di allestimento del parco che venne aperto al pubblico a partire dal 1952 dai mesi di aprile ad ottobre. Ancora prima dell’apertura al pubblico McEacharn aveva allacciato una fitta rete di relazioni con istituti botanici universitari di tutto il mondo allo scopo di scambiare i semi selezionati.

Nel 1962 Neil McEacharn donò “il compendio «Villa Taranto» […] costituito da un complesso di fabbricati e da un parco di circa 16 ettari coltivato a piante e fiori, di valore botanico inestimabile” allo Stato Italiano, McEacharn mantenne l’usufrutto e vincolò la donazione a scopi culturali, scientifici e didattici nel campo botanico. Alla morte di McEacharn (18 aprile 1964) villa e giardino passarono quindi allo stato italiano, la villa non è visitabile e dal 1995 è sede della Prefettura del Verbano-Cusio-Ossola mentre la cura e la manutenzione del giardino è affidata all’Ente Giardini Botanici Villa Taranto.

Nella notte del 25 agosto 2012 una violenta tromba d’aria che si è abbattuta sulla zona ha colpito pesantemente il promontorio della Castagnola provocando danni ingenti al patrimonio del giardino botanico. Il bilancio del danni è stato di circa 300 piante sradicate o abbattute, arbusti divelti, attrezzature distrutte, i giardini furono anticipatamente chiusi il giorno stesso e riaprirono solo nel marzo del 2013 dopo un intenso lavoro di messa in sicurezza e ripristino da parte dell’ente e del corpo forestale dello Stato.

Villa Taranto